Quando giunse la notizia della morte di Stefano D’Orazio il batterista dei Pooh, tutti noi a Pantelleria, abbiamo provato un immenso dispiacere. Perché Stefano, giunto per caso nell’isola, se ne era innamorato e lo vedevamo spesso venire alla ricerca di un Dammuso antico, da dove avrebbe potuto ammirare i tramonti incantati dell’isola. E quando lo ebbe trovato, in esso ritrovava la pace, lontano dai clamori delle sue tournet e dal traffico cittadino e nel silenzio della sua abitazione ritrovava sé stesso, dando voce alle sue passioni e all’ascolto di sé.
Perfettamente integrato nell’ambiente accogliente ed ospitale dell’isola, scendeva durante l’anno tante volte e sempre manifestava interesse per la vita del pantesco e le sue tradizioni anche culinarie. A Pantelleria coltivava le sue passioni musicali, ha composto il musical "Aladin” e poi ha scritto la sua autobiografia che porta il titolo “Confesso che ho stonato” Una vita da Pooh.
Nel 2017 nel Castello Medioevale di Pantelleria ha ricevuto il premio Progetto da Pantelleria che ogni anno viene dato da Pantelleria Internet ,il nostro giornale on-line e dal Rotary Club a tutti quei personaggi che contribuiscono alla diffusione dell’immagine dell’isola nel mondo.
Lo conobbi li, ho parlato con lui e l’ho conosciuto attraverso la lettura del suo testo. Nella metafora della sua vita intesa come una bottiglia che fino a cinquant’anni aveva sempre riempito insieme ai Pooh, ha deciso di osare per riscoprirsi attraverso i suoi talenti e il suo haretè. Ha osato ed è riuscito sempre con lo stesso entusiasmo.
Mi ha colpito il suo profondo rispetto per la madre e i suoi genitori, il dolore per la perdita della madre morta di tumore alle ossa, mi ha sorpreso il suo rispetto per la donna in genere e per tutte le donne da lui conosciute. Nel paragrafo dal titolo “A un minuto dai cinquanta” dice:” Affrontavo la vita con serena provvisorietà. Coglievo l’attimo e anteponevo il lavoro alla mia vita personale. Non ho mai barato e ciò mi ha permesso di avere sempre dei” dopo “ bellissimi. Con nessuna delle mie compagne storiche, ho smesso di essere amico, tutto quello che si riesce a costruire stando insieme è un patrimonio che non può essere disperso con un “Non ti amo più”,anzi dovrebbe essere protetto dandosene reciprocamente merito e se questo accade,non si può non volersi bene oltre la fine di una storia(...)”
Ciò che continua a sostenere evidenzia un grande rispetto per la donna e la consapevolezza di non aver mai voluto un figlio perché ha sempre creduto che “ un figlio abbia bisogno di presenza continua e non di una saltuaria full immersion tra un’assenza e un’altra “. Due temi importanti che avrei tanto voluto approfondire con lui. Ma purtroppo Stefano ci ha lasciato e possiamo solo capire ciò che è stato il suo pensiero, ascoltando i testi delle sue canzoni, leggendo il suo libro, ricordare la sua persona per quanto di positivo ha saputo donare in vita.
Prof.ssa Antonietta Valenza
Senior Partner Vivere Pantelleria
Stefano D'Orazio al Faro di Punta Spadillo - Pantelleria
Nuvoloso | 09 dicembre 2023 16.2 °C |