Ero libera di muovermi nella mia isola, osservavo l’orizzonte e sapevo di poter andare oltre, poi improvvisamente mi è stato negato questo, un nemico invisibile si è annidato nei luoghi più impensati e nella mia mente questo ha avuto un impatto molto negativo. Mi sembrava di vivere in sogno e di potermi svegliare quando volevo per riprendere in mano la mia vita di sempre, ma ogni notte andavo a letto nella speranza che l’indomani quel sogno non lo ricordassi più, perché potevo di nuovo fare ciò a cui prima ero abituata.
Vedere i miei cari, abbracciarli e sorridere loro, andare a prendere un buon macchiatone nel mio bar di fiducia, dove con Rosaria scambiavo opinioni e insieme parlavamo di viaggi possibili e di come per noi che viviamo in un’isola siano fondamentali. Tanto altro avrei potuto fare: camminare per i sentieri della mia terra e pian piano scoprire che la Primavera avanzava perché i miei occhi si sarebbero posati sui mandorli e sui peschi infiore, il mio olfatto sarebbe stato colpito dall’ odore inebriante delle zagare che che negli alberi di arance e limoni attendono di far nascere i loro frutti.
Tutto questo ogni mattina appena alzata speravo di fare, ma l’incubo di un brutto sogno continuava e le giornate passavano lentamente. Poi quando capii che così era e niente io potevo contro una legge che mi costringeva a rimodulare la mia vita, ho dato linfa al mio pensiero e alla mia fantasia, riscoprendo le voci del silenzio, quelle di autori latini e scrittori italiani delle varie epoche storiche, la musica, lo sport e gli allenamenti fatti in casa, la tradizione culinaria della mia terra e la mia amica di sempre: la scrittura. Quante cose potevo fare che prima mi era quasi impossibile coltivare per la frenesia del vivere!
Il tempo che velocemente passava adesso diventa tempo da vivere intensamente senza tempo. Ho potuto ascoltare me stessa più ragionevolmente, dando sempre la priorità al mio benessere psichico: Erman Esse con i suoi scritti ha riempito alcune ore della mia giornata e mi ha indotta a scrivere non solo il diario ogni giorno, ma racconti e poesie. La scrittura che ho sempre amato, attraverso gli insegnamenti ricevuti dai vari corsi di frequenza alla LUA, ha rappresentato per me davvero un’ importanza unica perché era sempre con me in un rapporto quasi di simbiosi, perché sapevo che non mi avrebbe mai abbandonata e ogni tramonto e ogni alba ogni cielo stellato che osservavo, sapevo che avrei potuto immortalarlo con l’ insieme dei miei pensieri e delle riflessioni che la vista di certe immagini della natura mi suggerivano.
Ci sono giorni in cui non odo il rumore di una macchina, certi silenzi a volte mi creano spaesamento, ma poi penso a quanto sia bello poter ascoltare il cinguettio degli uccelli o il rumore del vento che sibila tra le cernire poco ermetiche delle finestre, lo scrosc io della pioggia che insistentemente cade anche in questa anomala primavera. E quando mi capita di fare sport osservando l’ orizzonte e il sole che come palla infuocata bacia il mare, allora ringrazio Iddio per il dono della vita che possiedo e per poter fruire di tutti i miei sensi in attesa di ritrovare la perduta libertà.
Coperto | 09 dicembre 2024 16.0 °C |