Viaggiare

"Partire è un pò morire”: questa frase spesso risuona nelle mie orecchie, quando penso ai nonni o ai miei genitori, costretti spesso ad affrontare un viaggio per motivi di salute con l’incertezza di non poter più ritornare nella propria terra e continuare a vivere in un luogo dove forte era il senso di appartenenza. Oggi un viaggio lo si affronta con altro spirito, specialmente se il viaggio viene programmato alla volta di luoghi sconosciuti che arricchiranno le esperienze di vita di chi sa che il viaggiare non è partire.

Viaggiare è un'esperienza che cambia e fa conoscere il mondo, così com'è e non come alcuni vogliono dipingerlo. Viaggiare aiuta a ritrovare se stessi e a capire veramente ciò che manca, aiuta a fare scelte consapevoli. Viaggiare è un'esperienza che quasi tutti nell'arco della propria vita provano almeno una volta e sempre il ricordo di quel viaggio riaffiora nella mente perché un luogo, una persona o semplicemente un sapore o un profumo, riportano alla mente le esperienze vissute.

Si può viaggiare per vari motivi: per lavoro, per le vacanze oppure c'è chi viaggia in cerca di fortuna in nuove città e allora conoscerà abitudini e stili di vita, tradizioni che arricchiranno la sua persona e, pur nelle negatività, saranno ritrovate nel tempo le positività per quanto ricevuto. Qualunque viaggio si fa, sicuramente porterà ad avere un nuovo tassello che si colloca nel nostro cuore come se fosse un piccolo puzzle dove ogni singolo pezzo è fondamentale per avere un buon risultato finale. Si pensa che di ritorno a casa il viaggio sia finito, in realtà il viaggio non finisce mai perchè fa parte della vita dell’uomo di ogni tempo e di ogni luogo.

Omero nel descrivere il viaggio di Ulisse, ci ha lasciato una testimonianza sempre attuale e valida se un viaggio lo associamo all’insieme di incognite che la vita ci riserva, ma sempre valide se siamo capaci di farne tesoro quando lo associamo alla nuova forma che è stato capace di conferire a ciascuno. Partire però non è mai così facile come si dice perchè si deve vincere la lotta contro l'abitudine e in molti non riescono a vivere l'esperienza di viaggiare per la paura di perdere le persone care e con cui hanno rapporti vincolanti. Un viaggio non consentirà mai l’abbandono di queste persone, poichè il legame non è una corda che ti impossibilita di muoverti, ma è come se fosse come la forza di gravità, non si vede ma esiste sempre e rimane tale in ogni situazione anche in punti distanti tra loro sulla superficie terrestre. In tempi di crisi non tutti hanno la possibilità di conoscere nuovi paesi e compiere nuove esperienze.

Tutti però compiamo un viaggio ogni volta che chiudiamo le palpebre, perchè il viaggiatore è anche colui che non ha smesso mai di sognare e fa dei propri sogni un tesoro che solamente vivendo può esperire. Un viaggio diventa interessante soprattutto quando si è disposti a conoscere persone totalmente estranee alla propria realtà e quotidianità. Allora davvero nei tuoi occhi e nel tuo cuore porterai per sempre il ricordo di un sorriso o di un abbraccio che aiuterà a vivere. Inteso in questo modo, viaggiare diventa uno stile di vita, viaggiare è bello, interagire con gli altri è ancora più bello e per far sì che la voglia di viaggiare non finisca mai, si deve fare in modo che la citazione di Loic Peyron diventi un ideale. "Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora fatto".

Antonietta Valenza