Il Mediterraneo è tutto per quest’isola e domina anche il clima di Pantelleria.
Le estati sono calde, con temperature che raggiungono i 37° quando soffiano i venti orientali dall’Africa.
Gli inverni sono miti e le giornate si mantengono sempre tra gli 8 ed i 15°.
La pioggia cade soprattutto nei mesi invernali, quando soffiano il ponente e il maestro provenienti da nord-ovest. A volte anche in autunno e in primavera, i venti di scirocco portano qualche scroscio di pioggia che porta con sé uno strato di sabbia rossa del Sahara.
Viceversa, in estate, seppur decisamente molto meno di frequente, forti venti di maestrale imbiancano il mare e sollevano le sue onde per svariati metri. La furia dell’acqua che si insinua negli anfratti più nascosti rende il paesaggio estremamente suggestivo.
L’azione del mare in tempesta scalfisce la roccia delle coste, rendendola ben levigata in diversi posti. In altri luoghi meno battuti, la solidificazione della lava ha creato figure fantasmagoriche che somigliano ad animali terrestri e marini. Sono così incredibili da catturare lo sguardo di chi ama un paesaggio creato sì dall'uomo, ma spesso determinato dalle forze della natura.
Il popolo pantesco si è sempre dimostrato attento a queste cose, sia nello scegliere dove costruire le sue abitazioni, sia per capire come lavorare sul territorio. Tra il giorno e la notte spesso le escursioni termiche sono rilevanti. Nelle aree prospicenti il mare, la temperatura di Pantelleria sale fino a 6°C, per via del notevole tasso di umidità.
A Pantelleria, il clima influenza molto non solo l'insediamento umano, ma anche lo sviluppo della vegetazione selvaggia e delle coltivazioni tipiche.
Sul versante di sud-ovest, ben esposti ai venti di scirocco e sempre soleggiati fino al tramonto, tutti i frutti della terra maturano prima e sono più zuccherini. Sul versante nord-est invece la temperatura si abbassa, l’umidità è maggiore e i frutti sono più grandi e abbondanti ma meno zuccherati. D'inverno, già alle sedici fa buio.
Le aree boschive sono molto diffuse, soprattutto quanto più si sale verso la Montagna Grande, dove predominano il pino marittimo, il pino d'Aleppo e i lecci. Il sottobosco è ricco di corbezzoli, di erica arborea, di lentisco e mirto. Le aree più secche sono quelle esposte ai venti di scirocco sul versante di sud-ovest, quelle esposte ai venti di scirocco sul versante di sud-ovest e quelle esposte a est.
La Piana di Ghirlanda e la piana Barone, le contrade di Kamma e di Tracino, sono molto piovose, e per questo, intensamente coltivate.
Tanta varietà di climi e di temperature ha fatto capire agli abitanti che si sono succeduti sull'isola, che era opportuno costruire le proprie abitazioni sui versanti dove fosse possibile non solo l'insediamento abitativo, ma anche quello di colture adatte al terreno vulcanico dell'isola.
A dispetto di ogni previsione, in questo modo il popolo di Pantelleria è riuscito a trarre l’autosufficienza alimentare ed economica, pur non disponendo di adeguate possibilità di approvvigionamento. La posizione dell'isola al centro del Mediterraneo, la sua particolare conformazione morfologica e il suo clima sono stati da sempre fattori chiave per l'insediamento umano e lo sfruttamento del suolo.
Il popolo pantesco può giustamente vantarsi di essere riuscito a farlo, creando con la natura un rapporto di intesa.
Coperto | 09 dicembre 2024 16.0 °C |