Alcuni giorni fa la notizia dell’imminente apertura di un Museo del Cappero a Pantelleria, ha portato un po’ di novità in questo periodo così particolare nel quale sembra tutto si sia fermato. Il progetto affida a questa nostra terra di Pantelleria il grande ruolo della difesa del nostro paesaggio fortemente antropizzato, mediante la coltivazione non solo della vite, patrimonio Unesco, ma anche del Cappero, i cui boccioli florali, oggi conosciuti nel mondo, promettono agli abitanti dell’ isola un reddito capace di soddisfare l’economia di tante famiglie.
E’ stato un crescendo continuo nella vita agricola degli abitanti, il rispetto della tradizione e il guardare al futuro con l’innovazione per la produzione di quanto il mercato richiede con la trasformazione. Il passato storico è testimone dei cambiamenti del tempo, ma la memoria storica non va perduta. Tutto e tutti hanno contribuito in questa terra a capire come le giovani generazioni, i visitatori e quanti amano l’isola, possano trarre da eventi culturali e percorsi emozionali, la conoscenza delle radici agricole isolane.
L’iniziativa nasce quindi dalla preoccupazione di non veder scomparire le tracce del nostro passato e dalla volontà di intervenire concretamente per la conservazione di questi valori. La narrazione del mondo contadino e delle varie fasi di produzione e lavorazione del Cappero avrà un grande valore etico-sociale, grazie ai materiali ritrovati, uniti ad immagini e video con percorsi emozionali. Tutto il materiale verrà catalogato con targhe idonee a stabilire dei percorsi di senso, capaci di far rivivere le fasi di lavorazione della terra e del Cappero, della sua produzione e della selezione, degli strumenti utilizzati. Ogni tipo di materiale, anche fotografico, verrà utilizzato per fare chiarezza sulla conduzione di un lavoro che nel tempo, grazie alla moderna tecnologia, è cambiato.
Il Museo sorgerà in Via Stufe di Kazen, e avrà il patrocinio del Comune e del Parco Nazionale Isola di Pantelleria.
| Coperto | 09 dicembre 2024 16.0 °C |