Stili di vita a Pantelleria: lavoro, divertimento e tradizioni

Il mese di Febbraio a Pantelleria è il tempo del raccoglimento e dell' ascolto del sé in una terra che esprime la sua voce per dire a chi la ama e l'osserva attentamente "desidero le tue cure". E l' agricoltore attento e zelante per un lavoro che da generazioni lo lega ad essa amandola, è pronto a solcarla con l'aratro, a dissodarla ed a impiantare i semi delle sue speranze che in primavera fioriranno, donando ancora alla vista, la gioia del vivere e la forza dell'attesa. Quando a sera, dopo una lunga giornata trascorsa nella sua terra, il contadino ritorna alla sua abitazione, trova il conforto di una donna che lo attende e ha preparato per lui e i suoi figli una cena prelibata con i prodotti dell'orto e le conserve che lei con le sue abilità è riuscita a fare. Egli trova una moglie che durante il giorno si è preparata nell'attesa del divertimento per andare a ballare in uno dei tanti circoli di cui l'isola è dotata in ogni sua contrada. Questo infatti è il tempo dei festeggiamenti del Carnevale che per sette sere, ( una sera a settimana si balla il liscio al suono di orchestrine locali) occupano la Comunità pantesca con lo scambio di visite accoglienti nei vari circoli, la preparazione di dolci tipici e le classiche chiacchere. E' tutta una festa di ospitalità reciproca e di divertimento semplice, ma ricco ancora di umanità e di condivisione, di gioie e divertimenti, di realizzazione di costumi a tema ( un tema per ogni circolo ). Le maschere sfileranno per le vie del centro sui carri il martedi' grasso: i balli a cui tutti partecipano culmineranno poi nel far ardere il pupazzo scelto nella piazza del Comune e poi ancora i balli nei Circoli fino alla mezzanotte. Usi, costumi e tradizioni di un popolo, che se pure lontano dalla terraferma e dalla frenesia del vivere quotidiano, ritrova sé stesso nell'armonia di un territorio ancora incontaminato e nella cordialità di persone che a pieno titolo appartengono da generazioni ad un luogo quale è Pantelleria. Ciò non ha mai privato il pantesco di guardare oltre l'orizzonte che delimita il suo sguardo per offrire la sua ospitalità e la sua capacità di accogliere i visitatori, perché capaci di offrire loro la propria anima, rendendoli partecipi del suo stile di vita e delle sue tradizioni.

Una foto d'epoca presso il circolo Trieste di Khamma