L'inverno che passerà

Dopo giorni di freddo intenso chiusa in casa a pensare al mio passato, decido di uscire. Un forte vento sferza il mio volto, l’inverno è ancora presente. Durante il cammino osservo gli alberi, sono ancora spogli, ma sul mandorlo fiori bianchi lo impreziosiscono e un palpito al cuore, risveglia sopite emozioni. Cammino tra strade sterrate e muri neri, attraversati da verdi erbe. Qua e là la terra nuda racchiude nei suoi solchi, tronchi di viti i cui rami, come mani giunte, invocano il calore del sole. Dopo ore di cammino mi fermo per un meritato riposo il vento è cessato, non voglio pensare a nulla e osservo il fumo che esce da un comignolo. La mia vita intera improvvisamente appare come un fantasma davanti ai miei occhi, il profumo dei miei anni migliori ritorna alla mia mente con l’odore di quel fumo e dell’erba che secca attende di essere scalata. E’ triste la stagione in cui sto vivendo, si direbbe che la tua vita potrebbe andar via come il sole che si perde nel pallido colore del cielo e lo penetra tutt’intorno come un po della tua vita morente. Mi assale il freddo, ho quasi paura, un brivido attraversa il mio cuore, è come se la mia vita sta scivolando come il sole che all’orizzonte si perde nel mare. Assaporo la mia vita passata ed è una gioia sentire il freddo che si avvicina al cuore e poter dire, toccandolo con la mano come un focolare che “FUMA ANCORA, NON BRUCIA PIU’” Lentamente assaporo quanto ha attraversato la mia vita: idee, passioni, giorni d’ebrezza di lutto, giorni di speranza come d’angoscia. Rivedo tutto, riconosco e distinguo avvenimenti e persone. Sono tanti i miei ricordi, intatti e trasparenti come l’acqua che scorre da un ruscello. Mi corico, mi abbatto, mi sento giovane e oppresso come può essere un vecchio schiacciato dai suoi ricordi per tutti i giorni che ha vissuto per il dono della vita che ancora può stringere tra le sue grandi mani.