- Diario Vivere Pantelleria, 21 Febbraio 2017 -
Addentrarsi camminando a piedi tra i numerosi terrazzamenti dell'isola, è davvero piacevole in questi periodi quando la terra sazia d'acqua, concede ai mille semi che crescono nel suo ventre di germogliare e rinverdire il suo manto con i colori più naturali e semplici che la natura è in grado di offrire. E chi passeggia senza tempo nelle viuzze tra campi di viti e d'ulivi, scorge che, dove l'uomo ha solcato la terra con l'aratro, essa si esprime col suo colore nero, ma di un nero così bello e profondo che lascia intravedere il chiarore della sua anima e tutta la sua religiosità. Sembra dica all'uomo che dalla terra egli è venuto e nella terra tornerà, per questo esige da lui rispetto e comprensione. E chi più della terra è capace di conferire pace ad un animo sensibile che osserva e annusa i suoi delicati profumi! I mandorli sono in fiore ed esalano profumi inebrianti, il cielo azzurro si sposa in un connubio d'amore col mare e, quando il sole sta per tramontare, s'intravedono i monti di una terra che è lontana e vicina a Pantelleria. E allora respiri i profumi di un'altra terra e il carico di umanità della gente si unisce all'altra e insieme percorrono sentieri tracciati dalle fatiche umane, ma anche dalla soddisfazione del dire "Noi ci siamo sempre in questo scoglio", aggrappati alle nostre radici, ma sempre capaci di volare alto verso mete impensate dove l'uomo si identifica come chi è pronto ad amare oltre il proprio confine.
Antonietta
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