L’empatia è una forma di attrazione che ogni uomo o donna possono provare verso l’altro per una serie di ragioni. L’atto empatico di solito si realizza riconoscendo il valore dell’altro in quanto le esperienze di vita vissute, spesso diverse dalle nostre, ci inducono concretamente ad avvicinarci ad altre persone di cui apprezziamo il modo di fare e di pensare sulla realtà che ciascuno vive.
L’empatia però tra due o più persone non è facile: spesso risulta essere fragile, ambigua e rischiosa e, se pure si tenta da più parti la connessione tra esseri umani, anche attraverso i social network, non sempre essa si realizza perché "l’altro è un centro di esperienze autonome e differenti rispetto al mio e come tale irrompe e spesso fa a pugni con la mia esperienza di vita”. L’ empatia dunque si manifesta come il contrario dell’identificazione o appropriazione delle delle emozioni o intenzioni altrui.
Essa consiste nell'ingresso nel mio orizzonte emotivo e cognitivo di ciò che l’altro ha vissuto. Di fronte a tutto questo posso reagire accogliendolo o respingendolo, o crescere come soggetto morale, cioè mettendomi nelle condizioni di chi desidera complessificare la propria visione del mondo aperta all’accoglienza e e alla pregnanza dell’altrui vita con la propria. Può essere pericoloso pertanto in un rapporto amicale o amoroso affermare: "so quello che provi o ti capisco perfettamente".
E’ difficile per chiunque entrare a pieno titolo nell’esperienza vissuta dall’altro, perché nell’animo umano si nascondono sentimenti svariati, ognuno di noi è un universo a parte e solo la conoscenza reciproca, attraverso manifestazioni offerte dalla realtà nella dualità di un rapporto, possono nel tempo avvicinare le vite che divergono e si incontrano in un punto. Sì un punto dal quale si può partire per arricchire il proprio mondo grazie al rapporto empatico con l’altro per la creazione di nuove esperienze e nuovi significati. Ogni giorno un uomo o una donna vengono a contatto con una molteplicità di figure ognuno con la propria storia e la propria unicità e spesso la nostra capacità di sopravvivere scaturisce proprio dal saper comprendere forme di disagio o di sofferenze che non ci sono familiari. La costruzione del “ Noi e di un mondo nostro “, diviene sempre più complessa nella realtà che ci circonda: sta a noi essere protesi verso l’altro col desiderio di stabilire un’empatia che ci consentirà nel tempo di scoprire i mille significati e i profili di una realtà che dipendono dall’esistenza dell’altro.
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