"Quisque faber fortunae suae est": così affermavano i latini e ancora così si pensa dell’uomo di ieri e di oggi quando dimostra di non saper cogliere gli aspetti più importanti della vita umana, senza alcun rispetto per l’altro, né tantomeno della natura che lo circonda. L’incendio che ha devastato la bellissima montagna grande, voluto sicuramente da gente priva di scrupoli e ignara del danno che avrebbe creato, ha sicuramente leso la grande bellezza di una parte del territorio isolano e la bellezza ritengo sia l’unica cosa che potrà contare oltre la nostra esistenza.
Il rogo doloso ha squarciato l’animo e pone degli interrogativi costanti sulla pochezza umana. Circa 600 ha di macchia mediterranea, bellissima e tenuta con cura, sono stati incendiati e questo ha rappresentato per l’intera comunità e per tutto il territorio nazionale un colpo mortale E’ stata colpita l’identità di un luogo, la nostra unicità, la grande bellezza. Chi ha conosciuto Pantelleria e chi avrà la fortuna di conoscerla, immergendosi nelle acque cristalline del suo mare o nelle acque del Lago di Venere, ricoprendosi di fango, chi anche per poco, ha respirato l’aria millenaria del Mar mediterraneo all’interno di un Dammuso, chi ha scalato la montagna alla ricerca del fuoco eterno che sgorga dal centro della terra, non può che maledire gli artefici di questo attacco alla bellezza.
E’ da scrivere e ricordare la tristezza dei suoi abitanti, ma anche di chi in quest’isola ci lascia il cuore. Un posto magico e singolare di una bellezza che toglie il fiato: Pantelleria come luogo dove l’ossigeno è pieno di "Senso dell’eterno”, un luogo dove ascoltare sé stessi e prepararsi alle problematiche del vivere. L’uomo ha saputo sfregiare la natura, neanche la lava vulcanica c’era mai riuscita, neanche i Turchi ai quali i panteschi hanno dedicato una baia stupenda, avevano mai osato sfidare la magia e la bellezza dell’isola. Ma se questo è stato il gesto meschino di qualcuno, gli isolani sono ben altro e lo dimostrano nel quotidiano. Sanno accogliere ed aiutare, sanno attendere un tempo migliore e sanno che il tempo spegne ogni fuoco. Oggi la montagna dimostra la sua voglia incessante di vita, tanti pini sono stati piantati dai nostri giovani, da volontari che guidati dai dirigenti del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, alzano il loro capo per ergersi al di sopra delle meschinità di quanti vanificano lo sforzo di una natura che a Pantelleria è presente con scenari che incantano e stupiscono. Ormai l’80% del territorio isolano è sotto la tutela del Parco nazionale, magnifici sentieri tracciati e riconosciuti dal CAI, sono percorribili e questo testimonia che una grande bellezza non può essere cancellata dalle sporche mani di chi non conosce rispetto per l’ambiente che lo circonda.
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