Nasce a Pantelleria il primo Museo del Cappero per narrare la storia di un’azienda che dal 1948 agisce nel territorio ed avvalora un prodotto che ormai è conosciuto in 25 paesi nel mondo.
Con passione ed orgoglio si perseguono obiettivi che testimoniano passione, dedizione e voglia di continuare a fare di quest’isola e della sua terra un punto di forza importante per mantenere la grande bellezza di un paesaggio creato sì dalla natura, ma sicuramente dalle mani esperte di uomini e popoli che si sono nei millenni succeduti. Il Museo rappresenta in questo momento il risultato di questo grande amore dimostrato dai due cugini fondatori “Bonomo e Giglio” e poi continuato dai figli e adesso dai nipoti.
Tre generazioni che hanno sempre apprezzato la fatica di chi ogni mattina all’alba si reca nelle proprie terre per produrre qualcosa di davvero unico per i suoi sapori, ma soprattutto sa usare tecniche di coltivazione idonee ad essere trasmesse alle future generazioni. E il passato tutto è presente nel Museo: la storia di questo prodotto isolano cosi importante è presente con tutti gli attrezzi usati in passato, su come se pure con tante difficoltà, i capperi venivano portati dai produttori nei locali dell'Azienda, selezionati e spediti in alcune città dell’Italia.
Emerge la storia economica e sociale della famiglia contadina all’interno delle costruzioni tipiche “il dammuso” in località “Stufe di Kazen” un gioiello di cultura passata e presente. La narrazione fatta da persone che conoscono la storia del Cappero guiderà i visitatori, un video emozionale darà a chiunque la possibilità di soffermarsi a riflettere sui vari processi di produzione, lavorazione e infine trasformazione di un prodotto isolano IGP che non conosce confronti per la bontà che conferisce ad un palato sensibile.
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